Domande frequenti

Cos'è l'odontoiatria?

Sono importanti le visite periodiche?

Durante la gravidanza si può andare dal dentista?

Da cosa è composta la placca batterica?

Cosa sono gengivite e parodontite?

Cos'è la tasca parodontale?

Quali sono i fattori predisponenti alla carie?

Quali sono i fattori predisponenti alla malattia parodontale (piorrea)?

Qual'è lo spazzolino ideale?

Quali sono le funzioni del dentifricio?

Come si usa il filo interdentale?

L'idropulsore è utile?

Quali sono le cause della sensibilità dei denti?

Cosa fare se si perde per trauma un dente?

A cosa serve la terapia canalare?

Cos'è l'odontoiatria?
L' Odontoiatria è la specialità medica che si occupa della salute della bocca, dei denti, delle gengive e dell'osso di sostegno dei denti, cioè dell'apparato stomatognatico.

Sono importanti le visite periodiche?
La carie e la gengivite hanno un'evoluzione lenta e sono facilmente diagnosticabili. Se si intercettano allo stadio iniziale è più facile curarle con risultati sicuri, senza dolore e con costo biologico, economico ed emotivo limitati.
E' indispensabile una visita ogni 5-6 mesi: è il lasso di tempo sufficiente per intercettare sul nascere un'eventuale carie in formazione, di controllare lo stato di salute delle gengive, di togliere il tartaro e le macchie sui denti che nel frattempo, nonostante la più grande attenzione, si saranno formati.

Durante la gravidanza si può andare dal dentista?
In linea di massima non ci sono ragionevoli rischi, anche dovendo ricorrere all'anestesia. Tuttavia conviene limitare gli interventi ai casi urgenti ed inprocrastinabili, (soprattutto NO agli esami radiografici) e rinviare,ove possibile, le cure. Evitare soprattutto le cure durante i primi tre mesi della gravidanza, che sono i più delicati per la formazione del nascituro, rimandandoli, ai mesi successivi.

Da cosa è composta la placca batterica?
La patina batterica è composta da una componente acellulare proveniente dal saccarosio della dieta (zuccheri), e da parti proteiche derivanti dalla scissione delle proteine contenute nella saliva ad opera d'enzimi prodotti dai batteri orali. La componente cellulare, a sua volta, è costituita da un'enorme varietà di batteri.

Cosa sono gengivite e parodontite?
La gengivite è un'infiammazione della gengiva provocata dalla proliferazione abnorme e non controllata dei batteri e dai prodotti tossici derivanti dal loro metabolismo e dalle sostanze tossiche immesse dalla morte dei batteri stessi.
Poco a poco (per evoluzione cronica), nel corso degli anni, l'infiammazione insieme alla proliferazione dei batteri (infezione) si estende a tutti gli altri tessuti che circondano il dente: l'osso, il cemento radicolare, il legamento parodontale. In tal caso si parlerà di parodontite.

Cos'è la tasca parodontale?
La tasca è un buco o meglio una fessura tra il dente e la sua gengiva. In questa fessura, più o meno grande e di forma variabile, i microorganismi possono annidarsi indisturbati, poiché non sono più raggiungibili né dallo spazzolino né dal filo dentario. Pertanto se la tasca paradontale non è curata dal dentista, può aggravarsi progressivamente fino alla perdita dei denti per mancanza dell'osso di sostegno.

Quali sono i fattori predisponenti alla carie?
Scarsa igiene orale.
Frequente assunzione di zuccheri (liquidi o solidi) senza lavarsi subito dopo i denti.
Frequente assunzione di cibi acidi (es. agrumi, aceto).
Smalto poco calcificato o con difetti superficiali.
Radici dentali esposte (il cemento che ricopre le radici non è forte come lo smalto per questo gli acidi lo intaccano più facilmente).
Affollamento e malposizionamento dei denti.
Apparecchi ortodontici fissi.
Restauri dentali inappropriati.
Diminuzione della salivazione (la saliva contiene sostanze capaci di tamponare l'acidità creata dagli zuccheri e di remineralizzare le superfici dentali).

Quali sono i fattori predisponenti alla malattia parodontale (piorrea)?
Non buone condizione di salute generale
Situazioni organiche o psichiche che, per l'abbassamento delle difese immunitarie, alterano la capacità dell'organismo di combattere l'azione e la proliferazione dei batteri.
La mancanza o carenza di una corretta e assidua igiene orale.
L'incostanza nei controlli periodici consigliati dal dentista.
Il fumo.
Il tartaro.
I denti storti (affollamento e malposizionamento dei denti).
Situazioni anatomiche che rendono difficile o impossibile una corretta igiene orale per es: denti del giudizio.

Qual'è lo spazzolino ideale?
Poiché la patina appena formata è facilmente asportabile per non traumatizzare senza motivo denti e gengive, è consigliabile uno spazzolino con setole sintetiche, facilmente lavabili, nè troppo dure nè eccessivamente morbide, con le punte arrotondate e con la testa piuttosto piccola da permettere di raggiungere le aree meno accessibili della bocca. Ottimo lo spazzolino elettrico a testina tonda con movimenti rotatori orari/antiorari pulsati.

Quali sono le funzioni del dentifricio?
Sono quattro:

  1. rimuovere la patina.
  2. proteggere lo smalto con il fluoro.
  3. togliere le macchie.
  4. lasciare l'alito fresco.

L'uso dei dentifrici fluorati in maniera corretta privi nella loro composizione d'elementi che possano interferire nell'azione del fluoro, offrono uno dei mezzi più efficaci nella protezione della carie, sempre che siano impiegati costantemente e non solo sporadicamente.

Come si usa il filo interdentale?
E' preferibile usare il filo dentario di seta e non cerato perchè quando questo viene premuto contro la superficie del dente da pulire, i singoli filamenti del filo si separano e il filo diventa una superficie composta da alcune decine di "piccole lame taglienti" che asportano efficacemente la patina. Si inserisce il filo nello spazio interdentale e si supera il punto di contatto con delicatezza. Si striscia il filo contro la superficie del dente, andando sù e giù mediamente 4 o 5 volte. Dopo aver passato il filo e lo spazzolino ci si sciacqua la bocca facendo uscire con forza l'acqua dagli spazi interdentali

L'idropulsore è utile?
La doccia orale può essere considerata un coadiuvante di spazzolino e filo interdentale ma non un sostituto.
Passato il filo si può usare, facoltativamente, anche l'idropulsore o idrogetto o doccia orale dirigendone gli schizzi sui denti e negli spazi interdentali, con l'avvertenza di non abusare della pressione dello schizzo, di usare acqua tiepida e di non indirizzare gli schizzi verso i solchi gengivali per evitare traumi.
L'uso dell'idropulsore ha come controindicazione la possibilità di scollare la parete gengivale dal dente e quindi provocare tasche vere e proprie da trauma, come far penetrare nella gengiva corpi estranei, quali batteri, frammenti di tartaro o altro.
Quindi usare bene spazzolino (ottimo quello elettrico!) e filo dentario, perchè tutto il resto è superfluo.

Quali sono le cause della sensibilità dei denti?
La sensibilità dentinale è un disturbo che colpisce un adulto su quattro. Si manifesta con improvvise sensazioni di dolore o di fastidio in presenza di sbalzi termici (gelato,bevande calde) o al semplice spazzolamento dei denti. Questo avviene soprattutto nei punti in cui lo smalto manca o si è assottigliato oppure dove la gengiva si è ritirata lasciando esposta la dentina e la radice del dente.
Le cause principali della ipersensibilità dentinale sono dovute all'erosione ed abrasione dello smalto dei denti per cui le sensazioni termiche pervengono direttamente alla polpa dentaria (al nervo):
L'uso improprio di spazzolini con setole troppo dure.
Dentifrici troppo abrasivi che provocano lesioni sia allo smalto che alle gengive.
Uno spazzolamento troppo vigoroso.
Digrignamento notturno.
La scarsa igiene orale che causa l'infiammazione e la retrazione delle gengive.
Abuso di cibi e bevande eccessivamente acide.

Cosa fare se si perde per trauma un dente?
Come risultato di un incidente automobilistico, di traumi durante il gioco o gli sports, un dente intatto può essere letteralmente strappato dalla sua sede naturale: l'alveolo. Una rapida e precisa azione può permettere a questo dente di essere reimpiantato.
Il dente recuperato dal luogo dell'incidente deve essere preso direttamente dalla corona (e non dalla radice) e pulito con acqua. E' indispensabile evitare di usare saponi o disinfettanti o, peggio, strofinare la radice vigorosamente, nel tentativo di pulirla. Ognuna di queste azioni può danneggiare in maniera irreversibile le cellule vive presenti sulla superficie radicolare.
Se è possibile, il dente deve essere rimesso immediatamente nell'alveolo, mantenendolo in posizione mentre ci si reca rapidamente dal dentista che deve, ovviamente, essere avvisato telefonicamente, in modo che si possa preparare a fronteggiare l'emergenza. Metodi alternativi per trasportare il dente sono il collocarlo nella bocca vicino alle guance, oppure tenerlo in un barattolo d'acqua (o latte o soluzione fisiologica).
Il dentista potrà quindi ricollocare il dente nell'alveolo e solidarizzarlo con gli altri denti.
Questo trattamento non assicura la ritenzione a vita del dente traumatizzato nell'alveolo; esso potrà, infatti, rimanere in sito per alcuni anni e solo occasionalmente per sempre.
Bisogna sottolineare che il tempo di permanenza al di fuori dell'alveolo è il fattore critico del successo del reimpianto. Il dente non dovrebbe rimanere più di 30 minuti al di fuori della bocca. Non bisogna dimenticare che, anche in traumi meno gravi delle avulsioni, quali le fratture, è possibile minimizzare i danni se si recuperano i frammenti fratturati.

A cosa serve la terapia canalare?
La terapia canalare serve a togliere il tessuto pulpare (il nervo) e la dentina infetta e necrotica dell'interno del dente sia a livello della corona sia a livello delle radici. Dopo tale operazione si sagoma l'interno del dente e dei canali radicolari, si sterilizza tutto l'interno del dente e infine si riempie tutto lo spazio endodontico e lo si sigilla con un materiale permanente.